PADOVA PIPE

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Farsi una pipa di radica di qualita'

 

   Come ben messo in evidenza, nella figura a lato, con un abbozzo si puo fare     

sia una pipa diritta, sia una pipa semicurva ed infine anche una pipa curva.

    Per quanto riguarda il tipo e il disegno della pipa, credo che ciascuno abbia

 sicuramente un proprio progetto che rendera' quindi "unica" la pipa che si è

costruito.

   Come già chiaro da questa figura a lato, bisogna prima di tutto forare l'abboz-

zo con una punta da 20 mm, cioè 2 cm.

   Ideale è avere un tornio, anche di dimensioni ridotte per hobbisti, in quanto non

solo si possono eseguire queste prime operazioni, ma anche tutte le altre che se-

guiranno.

   Nel caso in cui non si disponga di un tornio si può operare molto bene anche con

un trapano a colonna. Si sfila il mandrino e si inserisce una punta da 20 mm, dota-

ta dell'attacco per trapano a colonna.

   Arrivati al fondo del fornello si prendono le necessarie misure e quindi con una pun-

ta lunga si effettua il foro di aspirazione in quello che diventerà il cannello della pipa. Questo foro solitamente è di 3,5 mm, come indicato nelle due figure seguenti relative ad una placca di radica.

   

   .

  Si fora quindi, per una lunghezza di circa 1,5 - 1,8 cm, l'inizio del cannello, dove andrà ad innestarsi la spina del bocchino della pipa, con una punta da 6 oppure da 8 mm.

   A questo punto si inizia a scolpire la pipa, dopo averla delineata e disegnata con la matita sull'abbozzo, o sulla placca. Il disegno è fondamentale per avere dei risultati di livello, anche se in corso d'opera, seguendo e ammirando le venature dell'abbozzo, o la fiammatura della placca, si possono apportare le necessarie modifiche estetiche, tenendo una linea piu' ristretta e/o piu' allargata, a seconda del fascino che la radica sa sempre esprimere.

    Finito di scolpire e modellare la pipa è necessario levigarla molto, molto bene. A questo proposito si dovrebbe:

1) - cartavetrare con una grana media/sottile tutta la pipa varie volte;

2) - cartavetrare con una grana sottile varie volte tutta la pipa;

3) - usare spazzola rotante di cotone e polveri abrasive sottili su tutta la superficie della pipa varie volte.

   Come polveri abrasive sottili sono molto utili quelle usate dai laboratori orafi per lappare i metalli, ad esempio l'oro, e cioè il "sasso" e poi, ma spesso non serve, il "rossetto", che non è ovviamente quello usato dalle signore.

   A questo punto si è pronti per la lucidatura. I migliori risultati si hanno facendo un miscuglio a bagnomaria di cera d'api, cera di carnauba in un rapporto di circa 8o gr di cera d'api e 150 gr di cera di carnauba. Quando si è fusa togliere dal fornello, si raccomanda elettrico e non a gas, e si mescola con circa 1/4 di litro di essenza di trementina. Non mi dilungo su questo preparato in quanto la trementina è altamente infiammabile e quindi non si deve mai usare un fornello a gas ma sempre e solo un fornello elettrico.  Con un panno caldo e una spazzola si passa quindi alla lucidatura dopo aver versato il preparato, e ripetere il trattamento sino ad ottenere i risultati migliori.

    Ora vi è da preparare il bocchino. Ve ne di moltissimi tipi: a sezione tonda, quadrata, ovoidale. Possono essere più o meno lunghi, larghi, etc. e possono essere grezzi, cioè diritti, con spina da fare e da lucidare, oppure finiti, diritti, curvi, semicurvi, con spina da 6 oppure da 8 e lucidati.

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Bocchini grezzi Bocchini lucidi con spina da 6 e 8, diritti, curvi e semicurvi

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  Il bello di farsi la pipa è dato anche dal fatto che il cannello della pipa deve essere bello così come io l'ho pensato, voluto e fatto. Spesso quindi ha dimensioni non proprio standard e con i bocchini lucidi non si trova la giusta coincidenza tra i diametri del cannello della pipa e quello del bocchino, per cui si deve operare sul bocchino come se fosse grezzo e poi si dovrà lucidare.

   Detto questo si delineano le nozioni di base per farsi il "giusto" bocchino partendo da uno grezzo, che alla fine sarà lucido diritto, curvo o semicurvo e perfettamente in linea e con lo stesso diametro del cannello della pipa, davvero un lavoro da professionista.

   Innanzitutto dovrà essere di diametro (o se quadro di sezione) leggermente più grande del cannello della pipa e della lunghezza giusta, cioè che la linea della pipa venga esaltata e sia bilanciata. Infatti anche nelle pipe di marca fatte a mano il foro non è mai perfettamente centrato, proprio perché la venatura del legno va rispettata. Il foro si fa subito e l'aspetto estetico si costruisce dopo.

1.- Realizzare la spina, cioè l'innesto nel cannello della pipa, da 6 o da 8 mm. Se si possiede il tornio è un gioco da ragazzi, se non lo si possiede si può andare in una ferramenta professionale e comprarsi una sega a tazza con diametro interno da 6 o 8 mm. E' un po' costosa ma i risultati sono perfetti.

2.- Innestare il bocchino nel cannello e prendere visione di tutti i punti dove deve essere ridotto. Con una lima, preferibilmente da ferro, perchè la grana di limatura è sottile, portare il bocchino a combaciare quasi con il diametro del cannello della pipa, anche se leggerissimamente più grande.

3. - Se il bocchino deve essere curvo, o semicurvo, lo si riscalda nella parte centrale, una pistola termica va benissimo (anzi stare attenti che non sia troppo calda), ma anche un phon va bene, basta insistere un po', oppure lo si immerge in acqua calda. Quando l'ebanite si è scaldata con le mani e con delicatezza la si arcua come si vuole. Si tenga con le mani l'arco scelto sino a che non si raffredda, oppure lo si immerga in acqua fredda sempre tenendo con le mani l'arco.

4 - A questo punto con carta vetrata sottile cartavetrare tutto il bocchino con pazienza e metodo.

5 - Con la spazzola di cotone inserita sul trapano, dopo averla passata sul "sasso" degli orafi, con una velocità di circa 700 - 1000 giri cominciare a lucidare il bocchino. Non usare velocità elevate altrimenti il bocchino si scalda e l'ebanite torna opaca. Passare quindi al tocco finale con il "rossetto" ed il Vostro bocchino sarà più lucido di qualsiasi altra pipa.

Per ottenere un foro ben fatto necessita una mecchia appropriata, cioe'  senza puntina iniziale e arrotondata nei bordi , per cui vi sara' un fondo del fornello tondeggiante, si veda figura seguente
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    Se qualcuno desidera anche avere maggiori informazioni sulle spazzole di cotone professionali, sul "sasso" o sul "rossetto", la seguente figura li mostra. 

In alto a sinistra c'è il "sasso",

in basso a sinistra il "rossetto"

a destra le spazzole 

    Per dubbi e/o chiarimenti contattatemi. (  info@padovapipe.it )